Tempietto di San Giacomo a Vicovaro

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La costruzione del S. Giacomo, interrottasi nuovamente dopo la morte dell'Arcivescovo Giovanni (+1477), non fu mai portata a termine completamente, perlomeno nelle sue parti interne: i corpi degli Orsini non furono mai tumulati in questo splendido sacello, gloria e vanto di questa zona.

Le guerre che alla fine del secolo XV si susseguirono, lo smembramento della Contea di Tagliacozzo che fu ceduta dal Re di Napoli ai Colonna, il venir meno della primaria importanza militare di Vicovaro, i fatti e misfatti dei Signori di Vicovaro, avviarono questa località, verso un lento ed inarrestabile declino, con il conseguente abbandono di questo gioiello artistico. 


Già un muro di silenzio - dopo una citazione di Pio II nel 1461- era calato sul monumento nella seconda metà del sec XV: il Platina nella sua opera, mentre si prolunga a descrivere le bellezze del Palazzo Orsini e l'amenità del luogo, non fa un minimo cenno al S. Giacomo, come pure non ne parla il Sabellico nelle sue svariate lettere ricche di riferimenti al luogo natio, e tantomeno il Burcardo nel "Diario" in cui illustra puntigliosamente la visita di Papa Borgia nel luglio del 1494 a Vicovaro.

 

 

Dobbiamo arrivare alla relazione del Visitatore Apostolico Annibale De Grassis, Vescovo di Faenza, dell'aprile del 1581, che trovò la Cappella piena di immondizia e priva persino dell'altare, condizione in cui permarrà ancora nel 1681 quando l'allora Vescovo Marescotti la menziona come un edificio non completato "… giacente in stato di abbandono e spogliato di tutto...".

 

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