Zì Baldone
Ma guarda quanto è bella Vicovaro... Il testo integrale
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- Categoria: Poesie Vicovaresi
- Pubblicato: Venerdì, 10 Febbraio 2012 23:10
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Pubblichiamo la versione integrale di "Guarda quanto è bello Vicovaro", canzone/filastrocca che spesso si sente canticchiare nel nostro paese ma che, probabilmente, nessuno conosce per intero. Una canzone che racchiude i vecchi soprannomi che identificavano le famiglie del paese, i personaggi e i "generi diversi" che caratterizzavano Vicovaro negli anni '50.
Vogliamo sperare che nessuno si offenda per quasta vecchia canzone.
PANORAMA PAESANO - Tipi, macchiette e generi diversi.
Ma guarda quanto è bella Vicovaro - messa a cavallo della "Tiburtina"
seduta sulla roccia a "petturina" - in posizione come un vecchio faro.
Possiede in piazza un tempio tanto raro - un tempio non dell'era bizantina
chiesa e palazzo e gente levantina - con tipi... tra lo buttaro e il corsaro.
La gente nel complesso è tutta buona - rustica sì… ed anche ignorantella
malgrado l'aria che gli vien da Roma.
Mentre l'Aniene scorre indifferente - la vita d'oggi non é tanto bella
per la ganassa della nostra gente!
***
Se il paese è povero e non offre tanto conforto all'affamata gente,
questa non si dispera, è intraprendente - canta e si diverte anche se soffre.
Persone intelligenti oppur gaglioffe - se stanno bene alla costituente,
possono fare qui Impertinente parlando con sussiego e senza loffe!
Molti dicono male del paese.. . ma qui ci sono Principi e Baroni
Conti e Cavalieri...e del Marchese!
E i forestieri restano di stucco = quando sentono dar disposizione...
dalla trombetta del potente 'Trucco'
La storia del paese è lunga e varia - e i vecchi ne sanno qualche cosa;
i tipi e le macchiette sono a iosa...-prodotto genuino di quest'aria.
Qui certo non si soffre di malaria - né la gente s'atteggia a grande posa;
è una gran festa quando ci si sposa- anche se la suocera è contraria.
Però che spasso con il soprannome… tutti ce l'hanno che perfino un Sordo
ride nell'ascoltare ' Pagnottone' .
Eccovi Boccaperta e non è solo; - c'é Camaccia, Puzzetta il Milordo
e Cancanu, Bannella e Cimarolo!
***
I soprannomi sono una corona - ed una filastrocca... interessante;
Frammaulo e quel di Scoreggiante - e Broccolo, Scardella e la Cammona.
Carciofola, Nocchittu e Mariettona - la Gnacca, Ntriculittu e Giggi-il-Grande,
la Ceccia, la Scarcina e il Petulante - Biscotto, Palazzone e la. . . Ramona.
L'artiglieria è fiacca; c'é un Cannone-e solo una Pistola senza palla...
indi un Pucinello con Spaccone.
Salvando poi la parte che mi tocco - troviamo pure una Trippetta a galla…
ma scansati che viene Patalocco.
Le scienze naturali fanno a solo: col Ragno, ju Purchittu e Merolone
ju Vere,la Micetta ed il Moscono - Cuccu,Tascittu, Zappu e Moscarolo.
Ma l'arca di Noé, non vien dal polo; c'é una Gallina ed anche Io Zampone
un Pollastro, Paparella con Recchione - ed una Rondinella in pieno volo.
Uniti con la Bestia c'è Meluzza - Viola col Pistello e Persechella
ed un Pistacchio; che ti dà la puzza.
Crustusu ti rinfranca e co ju Toro - da Zampacorta insieme con Ranchella
fanno a Ficcaficca co ju Moro.
***
Un Nobile s'avanza ed è Frofrò - insieme con Pellaccia e Zampettone;
Bifanu, Cordonatu, Stoppaccione - Cingittu, Parapacchiu, il Mozzo e Strò.
Al tempo di Pilato forse non so - se c'era quel Paino col Nasone;
Tintatanta, Farghittu e quel Coccione - di Laterna, Arullo, Frappa con Ciancò.
Ma un Frate prese un dì una Patata - con Trentapaoli ed uno Sgurmarello
e con Patito ne fece una frittata.
Perlacroce, Callararu e Capuseo - Baccelli, Peppegamba con Otello
mangian Polentalenta a Ndondomeo!
***
Coraggio che la vita è sempre bella - specie la Palamozza l’è Verdacchia
ma Battichiodi ne soffre se la Macchia - la fa Cioccolatino o Caramella.
Cicione urla insiene con Pichella - e Palittu e Joia se ne incacchia
ed anche se la Stella non è racchia - ci vanno col Trombone a Campanella.
Tarulato, Mangiola e Cuffolone - fanno un Peccatello co ju Spappu
ma Roccodeo li smuove col Tizzone.
C'é Trizzisillu con Treppinghi in testa - indi Piscione,Loffone e
Tarataccu… e un Satana beffardo che fa festa!
Viene verso di noi una colonna - di Gobbi col Manocchio di Cicioni
con Barbadirame e dei Caconi - e Biastimella che prega la Madonna.
La sera stan seduti alla Rotonna - e parlano del Papa e dei Piccioni
di Maracchina dei prezzi e del minchioni - dei tempi belli della vecchia
Nonna.
Zicchilollo fa parte del listone - e J'Omo ch'é testardo come un mulo
fa Trettecarello a Ntontolone.
La colpa è tutta della vecchia Troia - e se la gente tien la Merdanculo
vuol dire che 'sto monno é 'Mondo Boia'.
Parte Steccone con la Sarachella - e Spicciu con Ju Zappu e Scellechino
trova Gallopastore e Orsomarino - che mangiano Lansagna a Carafella.
Il Sommo, Maometto con Sciambrella - prende Panzone e Bingio con Bardino
e vanno a Collegioia da Stoppino - a far la Bellafoca a TarantelIa.
La Ragana ti fa Mazzapidocchio - insieme con Ju Zuzzu e Lepericchiu
poi a Scaricaturu con Ju Zocchio.
I Bragaglia e Cacazzone danno guai... - ma Pellecattiva con Ju Sicchiu
fa Io Sciampo a Bacone e Cacafai!
***
Qui l'arte militare non difetta, - c'è la rappresentanza... c'è Cadorna
con Badoglio compresso fra le corna - d'una liberazione non perfetta.
Subentra Navigante e Sciarpelletta - e Boccadoro che non più ritorna;
ma con Baiocco, l'Occhialittu sforna - un po’ di Pomidoro a Tarzelletta.
Va lento Piedidolci con Jabuccu - e Castagnolo se gli Puzzafiatu
gli da la Malatesta con Ju Stuccu.
“Si intende” che Puttanu va Benone - ma Porcospinu strilla: scelleratu… ha da venì. . . ha da venì. . . Baffone.
***
Disse una volta un celebre profeta - che la fine del mondo era vicina;
bastava sorridesse la Bambina - a quel Rignatu celebre Poeta.
Ecco Sorecagnesa alquanto inquieta - presa da una gelosa passioncina
piangere Lagrimone e poverina - leggere allo Scannato una pianeta.
Se torna l'Abbonnnanza col lavoro - e se non scoppia presto la Bommaccia
ci si riveste tutti di Castoro.
Battendo col Picchittu Ia canaglia - poi bruciando tanta carta straccia
andremo tutti a riverir Faraglia.
***
Ho fatto il Capobianco per trovare - Crispinu, Lupu e Cassio tra la gente;
vedo Rocchino che si fa Rovente - e la Micca che seguita a cantare.
Frocetta va a ju Puzzu a lavorare - mentre Falocco e Ozzo intraprendente
fan di Mauliccchio un inserviente - di cui Cazzacqué fa da compare.
Ma la vita è fatta a Venturella - e se Brischillu non ti da dolore
Lo dice Smit o Jes a Patanella!
S'è detto sempre che la vera luce - viene da Roma dove c'è il Pastore
e dove nel passato c'era un Duce.
Nel Quarantotto c'era un gabinetto - dove Cululargu Stoppacciaru
era di Cacarella da Mastaru -Tintu da Nocenchina del Gobbetto.
Ma Nix, Ruscennapuli sorretto - da un Tottorotò ne fece un Aru e prima che arrivasse quel Somaru - lo prese a Calcinculo per dispetto.
Ma venne Zippunculu inviperito - così che la Sgaggiata fece guerra
e il gabinetto ne restò pulito.
Passato è il tempo dell'oscura messa; ora la gente non Pisciapettera
perché si vede che non è più Fessa ! ! !
***
Finita é la sfilata di coloro -che nel paese privo dl risorse
son presi spesso dalle dure morse -d’una stentata vita di lavoro,
Ma essi sono forti ed il decoro - malgrado l'apparenza messa in forse,
li tiene fieri anche se le borse - suonano a vuoto con le voci in coro.
La vita scorre lenta e i paesani - pregano la Madonna del Tempietto,
perché li tenga prosperosi e sani.
Nel mentre L'orizzonte si fa scuro - la buona gente guarda con affetto
verso S. Cosimato e Saccomuro!
***
Passano i giorni nel paese stretto - fra mura antiche cariche dl gloria;
nella vallata bella la cui storia - ritorna a noi dal romano aspetto.
Tra piazza di S. Pietro ed il Tempietto – la gioventù passeggia con euforia
sicura che per essa la Vittoria - sorrida sempre senza far dispetto.
Però malgrado la democrazia - un posto c'è...dove la pace dura
e questo posto è '"Santa Maria".
Coraggio quindi e non vi spaventate-sta scritto sempre sulle vecchie mura:
“'LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH'ENTRATE!”
Vicovaro 1952